Se fate gli impiegati, e lavorate in Sardegna, questo articolo potrebbe rovinarvi la giornata.

Già, perché stando alla nuova edizione del "Jp Salary Outlook", elaborato dall'agenzia Job Pricing, rispetto a una frenata generale nella crescita dei salari, quelli più penalizzati sono gli impiegati, che vedono un calo dello 0,3%.

Peggio, molto peggio, la situazione di chi svolge un lavoro impiegatizio nelle Isole: in Sardegna e Sicilia, il differenziale (in negativo), rispetto a chi fa lo stesso lavoro nel Nord, è del 17,3%. Una disparità enorme, che mette le Isole in fondo – o quasi - alla classifica delle retribuzioni italiane.

Il rallentamento dei salari dei lavoratori italiani, infatti, leggendo il rapporto è frenato sensibilmente: nel 2017 le retribuzioni sono aumentate in media dello 0,2%, rispetto all'anno precedente, dove la crescita era stata del 2,1%.

A crescere di più, in questa situazione di stallo, sono i quadri, che aumentano i loro compensi del 4%, seguiti dagli operai che crescono dell'1% e i dirigenti che segnano un +0,6%.

Rapportando i salari alla composizione della forza lavoro, si osserva comunque come un dirigente guadagni in media oltre quattro volte quello che guadagna un operaio, oltre tre volte quello che prende un impiegato e circa il doppio rispetto a un quadro.

Questo, a fronte del fatto che i dirigenti rappresentano l'1,4% dei dipendenti delle aziende private, i quadri il 4,3% e il restante 95% è, invece, inquadrato come operaio o impiegato.

Se dallo scenario interno si passa al confronto con i partner esteri, la situazione si presenta infine ben poco brillante.

Cosiderando infatti i dati sui salari lordi rilevati dall'Ocse, l'Italia con 30.642 euro si colloca al nono posto tra i 15 Paesi dell'eurozona, dietro a Germania (terza con 47.809 euro) e Francia (settima con 38.049 euro) e solo di poco avanti rispetto alla Spagna, decima a 26.710 euro.

(Unioneonline/DC)
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