Del “modello Sardegna” sull’economia circolare ha parlato questa mattina l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, in occasione dell’Ecoforum di Legambiente nell’aula magna della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari. "Negli ultimi vent'anni – ha spiegato - la Regione ha ampliato la propria programmazione in tema di rifiuti, individuando tra le priorità l'impiantistica pubblica in tutto il territorio, indispensabile per ottenere un netto miglioramento dei risultati della raccolta differenziata. Recentemente, abbiamo dato parere positivo a oltre trenta progetti, per oltre 100 milioni di investimenti, presentati nell'ambito dei fondi comunitari del Pnrr".

I cittadini hanno dato il loro contributo “consentendo la conferma, anche nel 2020, del secondo posto tra le regioni in Italia, dietro al Veneto, per la quantità di rifiuti urbani raccolti in maniera differenziata, rispetto alla quantità totale di rifiuti prodotti, passando dal 72,9% al 74,22% (+1,32)".

"L'80% di raccolta differenziata entro il 2022 è un obiettivo raggiungibile – ha detto ancora Lampis -, soprattutto mediante l'imminente provvedimento della Giunta sulla 'tariffazione puntuale' in tutti i Comuni dell'Isola, che, insieme al 'meccanismo premialità/penalità', darà immediata attuazione al principio 'chi più inquina più paga'. Inoltre, vogliamo realizzare ulteriori ecocentri e isole ecologiche, in particolare nelle zone interne e costiere della Sardegna, invertire la tendenza dei conferimenti impropri nel circuito pubblico, combattere l'incremento dei rifiuti urbani da conferire direttamente in discarica, completare le infrastrutture impiantistiche, così da rendere la gestione dei rifiuti urbani più efficace ed efficiente in tutte le fasi, dalla raccolta al trattamento”.

(Unioneonline/s.s.)

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