Ai 130 operai ex Legler, che operavano negli stabilimenti di Ottana e Macomer fino a dieci anni fa, la Regione chiude definitivamente le porte alla cosiddetta mobilità in deroga, rimasta unica fonte di sostentamento per altrettante famiglie.

Per questi lavoratori lo scorso anno si era aperto lo spiraglio della mobilità, grazie a un accordo concluso con i sindacati regionali.

Non tutti però avevano fatto in tempo a fare la domanda per la proroga della mobilità scaduta nel 2016.

Una colpa, però, giustificata dai tempi strettissimi, concessi dalla Regione per fare richiesta attraverso il portale sul lavoro (appena cinque giorni).

Dopo le manifestazioni di protesta dei lavoratori, l'assessore regionale Virginia Mura, sollecitata da una mozione presentata da diversi consiglieri, nel corso di una riunione del consiglio regionale, che si è tenuta il 4 maggio scorso, si è impegnata formalmente a riaprire il sistema informatico del Sil Sardegna per consentire agli interessati di presentare le domande.

Domande che sono state regolarmente presentate anche in via cartacea.

Ora la certezza: i 130 lavoratori non hanno diritto a questo assegno.

Immediata la protesta dei sindacati. Jose Mattana (Cgil) e Katy Contini (Cisl) in un documento scrivono: "Ancora una volta l'assessorato regionale al lavoro non rispetta gli impegni assunti nei confronti dei lavoratori ex tessili della provincia di Nuoro. Le politiche attive per il lavoro adottate, da noi sempre contestate, a fronte dell'impiego di ingenti fondi pubblici, non hanno prodotto risultati e i lavoratori espulsi dalle fabbriche sono ancora per strada, senza più ammortizzatori sociali e, tanti, senza nessuna fonte di sostentamento".

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