La recessione in cui secondo le rilevazioni Istat è entrata l'Italia, avrà inevitabili ripercussioni anche per la Sardegna, "rallentando ulteriormente il lentissimo, difficile processo di ripresa economica intrapreso anche dalla nostra Isola".

Parola di Alberto Scanu, presidente di Confindustria Sardegna.

"Per la nostra regione - continua Scanu - in realtà si tratterà purtroppo di registrare l'ulteriore aggravarsi di una congiuntura negativa che da troppo tempo investe il nostro sistema produttivo, in particolare il comparto industriale, e dalla quale non si riesce ad uscire".

Questo perché, spiega il presidente di Confindustria nell'Isola, "negli ultimi anni, mentre il resto d'Italia e d'Europa aveva ripreso e consolidato un percorso di sviluppo economico che l'aveva portata in breve tempo a tornare ai livelli pre crisi, la Sardegna continuava a subire gli effetti della crisi, vedendo sempre più ampliarsi la distanza che la separava dalle regioni economicamente più sviluppate. La nostra regione secondo i dati Eurostat e la 228esima in Europa su 263".

L'auspicio di Scanu è che la prossima Giunta "sappia attuare con rapidità quei provvedimenti che da troppo tempo le imprese invocano, e che consentirebbero di superare i nodi storici che frenano o impediscono lo sviluppo del territorio, permettendo alle industrie sarde di competere in condizioni di parità con la concorrenza nazionale e internazionale".

Quali sono gli interventi? "Prioritariamente infrastrutture, con particolare riferimento ai problemi energetici e alla metanizzazione dell'Isola, l'adeguamento delle strutture portuali e aeroportuali, la continuità territoriale per persone e merci, i collegamenti interni stradali e ferroviari, e l'efficientazione della pubblica amministrazione".

(Unioneonline/L)
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