Nord Sardegna sopra la media nazionale dell’inflazione sui prodotti alimentari e sui servizi di ristorazione.

L’Unione Nazionale Consumatori ha condotto uno studio sui dati Istat relativi al mese di settembre, analizzando i rincari in tutte le principali città.

Su prodotti alimentari e bevande analcoliche, in Italia l’aumento dei prezzi su settembre 2021 è dell’11,7%, una stangata pari in media a 660 euro in più su base annua. Va peggio a Olbia, 16esima in questa classifica con un +13,1%, e a Sassari, +12,6%. A Cagliari il rialzo è lievemente al di sotto della media nazionale, +11,5%.

Passando ai servizi di ristorazione in Italia l’inflazione annua è del 5,9%: e Sassari in questa poco gratificante classifica si piazza nelle primissime posizioni, quinta con un +8,9%. Nella top ten anche Olbia (+8,3%), mentre Cagliari con il +6,4% è comunque al di sopra della media nazionale.

Alla voce fornitura acqua e servizi connessi alla casa come raccolta rifiuti e spese condominiali, l’inflazione è tendenzialmente bassa a livello nazionale (+1,8%), ancora più bassa in Sardegna: a Olbia +0,9%, mentre i costi sono addirittura diminuiti a Sassari (-0,4%) e Cagliari (-2,4%).

Capitolo scuola dell’infanzia e istruzione primaria: in Italia i prezzi sono aumentati del 2,8%, a Cagliari dell’1,2%, a Sassari dello 0,5%. Bene Olbia, che in questa classifica è ultima con una deflazione del 2,9%.

Quanto ai servizi di alloggio (alberghi, pensioni, agriturismi, bed and breakfast, campeggi), è il settore con la più alta crescita dei prezzi in Italia, +16% rispetto a un anno fa. A Sassari si registra addirittura un +19,1%, a Olbia +15,2%. Molto più contenuto l’aumento a Cagliari, +3,2%

(Unioneonline/L)

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