Nuovo terminalista cercasi. Il Porto Canale di Cagliari arriva ufficialmente sul mercato con un avviso pubblico sulla Gazzetta della Repubblica Italiana, Europea, sui principali organi di informazione nazionali e stranieri e sul sito istituzionale dell’Ente, al fine di rilanciare il traffico container a Cagliari e in Sardegna.

Lo scopo è proprio quello di dare in concessione la gestione della struttura composta da 1.600 metri lineari di banchina (prevista dal Piano regolatore anche la possibilità di allungamento, 16 metri di fondale e quasi 400mila quadri di piazzale, sul quale sono presenti 6 cabine elettriche, 3 fabbricati destinati a uffici, mensa, spogliatoi, depositi attrezzature, nonché un Punto di Ispezione Frontaliero.

Su richiesta dell’aggiudicatario della concessione, si inserisce un parco gru e mezzi per la movimentazione che potrebbero essere messi a disposizione, previo contratto di locazione o di acquisto, dal Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari.

Altri punti di forza per la nuova gestione saranno il collegamento alla Zona Economica Speciale di oltre 1.600 ettari, per la cui istituzione si è in attesa della firma del Decreto istitutivo, e la Zona Franca Doganale interclusa, sulla quale sono in corso gli interventi di perimetrazione e infrastrutturazione dei primi 6 ettari.

E, non ultima, la vicinanza del servizio di bunkeraggio operato dalla Saras, per il rifornimento del carburante alle navi in transito nel Mediterraneo Sud Occidentale.

La domanda di concessione ex. Art 18 della Legge 84/94 dovrà pervenire all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna entro il prossimo 28 febbraio 2020 (la documentazione è disponibile sul sito web alla sezione demanio) e sarà pubblicata per 60 giorni.

"Riteniamo sia una stimolazione allettante per il mercato - spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – con l’introduzione di parametri di valutazione che premiano piani industriali improntati alla crescita dei traffici, al riassorbimento della forza lavoro, riduzione dell’impatto ambientale, innovazione tecnologica e promozione del traffico contenitori sui mercati esteri. Oltre ciò, va tenuto in considerazione quello che abbiamo denominato pacchetto insediativo: ZES, Zona Franca Doganale Interclusa, vicinanza all’Hub per il bunker marittimo della Saras, tasse di ancoraggio azzerate. Strumenti in grado di contribuire alla creazione delle migliori condizioni necessarie per un rilancio efficace e rapido dei traffici container nello scalo cagliaritano".

(Unioneonline/s.s.)

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