«Da troppo tempo denunciamo con forza come la mancanza di una programmazione dello sviluppo economico-produttivo a lungo termine a livello nazionale e locale, l’inadeguatezza delle infrastrutture, la carenza negli investimenti, la chiusura dell’ex Petrolchimico, una limitata presenza di un tessuto industriale strutturato e diffuso abbiano determinato una profonda crisi economica dell’intero territorio, redditi bassi e allargamento della povertà», dal sindacato si alza il grido di allarme.

Massimiliano Muretti, Pier Luigi Ledda e Marco Foddai, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Sassari, sottolineano la situazione preoccupante. «Basta verificare i dati Istat, l’ultima rilevazione disponibile attiene il 2020, nel nostro territorio il reddito imponibile medio è di poco superiore ai 20mila euro, contro i 25mila euro di Cagliari», hanno proseguito Muretti, Ledda e Foddai. Una condizione decisamente peggiorata, anche a seguito della pandemia e della guerra in Ucraina.

Sviluppo economico-produttivo-sociale richiedono programmazione e una visione complessiva, con importanti investimenti nel sistema sanitario, nei trasporti, nella scuola e nell’università, nella pubblica amministrazione. «Serve una nuova politica industriale con il rilancio dell’Area Industriale di crisi complessa, valorizzando le opportunità date dalla Zes, del progetto della chimica verde, nella definizione della questione energetica e della questione del metano, che si coniughi con una nuova visione del turismo, del commercio e dello sviluppo rurale e territoriale, investendo anche nel settore agro-zootecnico e agroalimentare», sottolineano i sindacati.

Secondo Cgil, Cisl e Uil, la strada intrapresa dalla Regione in ordine alla politica energetica evidenzia come non vi sia nessuna reale capacità programmatoria. Il rinvio al prossimo novembre 2023, sul contenzioso presso il Consiglio di Stato che la Ras ha aperto con il Governo nazionale, «evidenzia senza dubbio questa incapacità programmatoria, che relega nelle mani delle multinazionali il futuro energetico della Sardegna e del territorio», aggiungono Muretti, Ledda e Foddai.

«L’idea del presidente Solinas di impugnare il Dpcm energia emanato dal Governo Draghi lo scorso marzo, con l’intento di ottenere compensazioni è sbagliata e dannosa. Abbiamo bisogno di investimenti e lavoro e non di teoriche e non meglio precisate compensazioni».

Allo stesso modo, preoccupano e meritano chiarimenti le dichiarazioni rilasciate ieri dall’assessore alla Sanità Carlo Doria in ordine agli investimenti sul nuovo ospedale e sull’edilizia sanitaria nel suo complesso. «Si tratta di questioni, che hanno enorme rilevanza sociale, politica, economica e istituzionale - hanno concluso i segretari di Cgil Cisl e Uil - sulle quali stiamo già lavorando all’interno delle Tips (Tavolo Istituzioni Parti Sociali) consapevoli che è necessaria una generale e forte presa di posizione a sostegno delle proposte per il lavoro, della lotta alla povertà e dello sviluppo del territorio che, siamo convinti, verrà messa in campo nei prossimi giorni».

© Riproduzione riservata