Il 2018 è stato l’anno record delle interruzioni di volo e dei disagi per i viaggi aerei. E i presupposti per il 2019 non sono dei migliori.

Sono più di 10 milioni i passeggeri di tutto il mondo che hanno diritto a un risarcimento dopo che l’anno scorso sono rimasti bloccati in aeroporto a seguito di ritardi e cancellazioni. Lo riporta AirHelp, la più importante società di supporto ai passeggeri che subiscono ritardi o cancellazioni aeree.

Secondo l'azienda, nel 2019 ci saranno 33mila voli con interruzioni ogni giorno in tutto il mondo, previsione che potrebbe portare a disagi per oltre 2 miliardi di passeggeri globali. Solo in Italia, in tutto l'anno saranno 137mila i voli che causeranno problemi a oltre 17 milioni di italiani.

Un trend che rispecchia quello degli ultimi tre anni, con i voli in ritardo o cancellati che hanno subito un incremento del 20%.

LE CAUSE - I fattori che influenzano maggiormente le interruzioni di volo sono due: in primo luogo la carenza dei piloti. Ma soprattutto il fenomeno dell’overtourism, e dunque la conseguente incapacità aeroportuale nel gestire il traffico aereo.

L’International Air Transport Association stima una crescita del 3,5% all’anno per quanto riguarda la domanda e la frequenza dei viaggi e prevede oltre 8,2 miliardi di passeggeri in tutto il mondo entro il 2037 (nel 2016 erano 3,8 miliardi). Con meno piloti, le compagnie aeree non riusciranno a stare al passo con la crescente domanda dei voli e gli aeroporti faranno sempre più fatica ad accogliere e gestire l’afflusso dei viaggiatori.

"L’industria aerea deve ricorrere ai ripari - afferma Roberta Fichera, portavoce di AirHelp -. Gli aeroporti devono aggiornare le loro strutture per poter accogliere il crescente numero di viaggiatori, così come le compagnie aeree dovranno assumere più piloti per soddisfare la domanda del settore. L’overtourism continuerà a mettere a dura prova l’industria del trasporto aereo, le compagnie aeree e gli aeroporti devono pianificare il loro futuro con l’idea di superare questi ostacoli a testa alta".

(Unioneonline/D)
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