Non sarà riaperta la discussione sui contenuti del fondo salva-Stati Mes, il trattato che sta infuocando la polemica politica italiana.

Lo ha annunciato il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno: "Non vediamo ragione per cambiare il testo", ha detto, specificando però che la firma avverrà nei primi mesi del 2020 e non nel summit di dicembre, in modo tale da permettere a ciascun Paese di affrontare le proprie discussioni in Parlamento.

Per il premier Giuseppe Conte nessun rischio per l'Italia: i margini di negoziato ci sono, sono sull'intero pacchetto di riforme, e lui continuerà a difendere gli interessi del Paese anche nel prossimo Eurosummit. "C'è una logica di pacchetto, rimaniamo vincolati a questa prospettiva", fa sapere Conte da Londra.

Ma Matteo Salvini non arretra: "Da Bruxelles continuano a dire pacchetto chiuso. E Conte dice invece che è aperto. Non mi stupirebbe l'ennesima bugia, bisogna fermare la firma contro qualcosa che è contro l'interesse nazionale".

Gelo da parte dei Cinquestelle che stanno tenendo diverse riunioni in queste ore proprio sul Mes. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella segue a distanza ma con preoccupazione il dibattito politico: la prossima settimana avrà modo di incontrare Conte e buona parte dei ministri nell'usuale pranzo prima del Consiglio Ue.

Per il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni, al suo primo Eurogruppo, il Mes non va ritardato. "È questo il momento giusto per fare passi avanti": la riforma, dice, "non danneggia né l'Italia né nessuno".

Anche il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco rassicura sul trattato, perché introduce modifiche "di portata complessivamente limitata".

(Unioneonline/D)
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