Diecimila imprese e venticinquemila addetti quasi fermi da un anno per colpa del Covid: meno matrimoni a causa della pandemia. E quelli che si celebrano si festeggiano tra pochi intimi, con il risultato che il novanta per cento del lavoro è in fumo per un settore che produceva ogni anno in Sardegna circa 190 milioni di euro. Per questo i professionisti del wedding hanno portato davanti al Palazzo della Regione, in viale a Trento a Cagliari, due abiti da sposa e un manichino avvolto di "metri", uno degli strumenti fondamentali per la realizzazione dei vestiti da cerimonia.

"Un settore - spiega Nicola Murru, direttore di Confesercenti - che ha ridotto drasticamente la sua attività: dall'atelier di moda al parrucchiere, passando per i ristoranti e i wedding planner. E gli operatori chiedono programmazione e date certe per la ripartenza".

Ristori? "Qualcosa si muove - spiega Murru - vero che le domande sono migliaia, ma la macchina è lenta. E tante persone non sanno più come fare". Gli operatori del wedding erano già scesi in piazza per protestare.

Il presidio di oggi di fronte alla Regione è una nuova richiesta di attenzione. "È andremo avanti - promettono gli addetti - il 26 aprile saremo a Roma per una manifestazione unitaria nazionale".

(Unioneonline/F)
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