La Harley-Davidson è pronta a lasciare gli Usa, almeno in parte.

In seguito alla "guerra dei dazi" in atto tra Stati Uniti e Unione Europea, la storica azienda del Wisconsin ha annunciato l'intenzione di spostare alcune attività di produzione delle sue motociclette in altri paesi.

Questo perché, a causa dei dazi attuati dall'Ue su alcuni marchi americani, in risposta ad altri dazi imposti dall'amministrazione Trump su prodotti europei, le tariffe relative alle moto esportate dagli Stati Uniti sono salite dal 6% al 31%.

E, di conseguenza, l'aumento medio del prezzo di ogni motocicletta importata dall'Ue si aggirerebbe attorno ai 2.200 dollari.

Ma l'azienda Usa, anziché far scattare tali aumenti che potrebbero scoraggiare i clienti che vivono in Europa (defininta un "mercato cruciale"), ha in mente di trasferire parte della produzione in Brasile, India, Australia.

Le moto resteranno dunque con il cuore a stelle strisce, ma saranno prodotte lontano dall'America di cui sono un simbolo indiscusso.

Tempo stimato per il trasferimento della produzione fuori dagli States: tra i 9 e i 18 mesi.

(Unioneonline/l.f.)
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