In Italia l’aumento dei contagi da Covid-19, causato dalla diffusione della variante Omicron, sta danneggiando diversi settori. Tra questi ci sono alberghi, discoteche, fiere e congressi, le cui attività sono nuovamente paralizzate a causa della situazione epidemiologica sempre più preoccupante.

Per questo le imprese hanno chiesto al governo Draghi di intervenire con urgenza, dopo i ristori del 2020 e i sostegni del 2021, per compensare cancellazioni e chiusure.

Il tema è stato tra gli argomenti trattati nel corso dell’ultima cabina di regia dai partiti della maggioranza. A proposito di questa ipotesi sembra esserci una larga convergenza delle forze politiche sulla necessità di un'attenta valutazione in merito alle attività bisognose di un intervento.

Il ministro per gli Affari regionale Maria Stella Gelmini ha annunciato "da subito" l’apertura di un tavolo di lavoro ad hoc che si occuperà della questione.

Niente soldi a pioggia, dunque, ma si decideranno misure mirate per dare ossigeno ai settori in crisi, da coprire con risorse già stanziate a bilancio, senza necessità di nuovo deficit.

Sul tavolo del ministro del Turismo Massimo Garavaglia e di quello dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ci sono innanzitutto le criticità del comparto turistico, che ha dovuto far fronte a Natale e all’Epifania a una pioggia di disdette.

È tornato a vivere nell’incertezza anche il mondo delle fiere e dei congressi. Alcuni dei principali poli fieristici (Bologna, Vicenza, Rimini) hanno già deciso il rinvio di molte manifestazioni inizialmente programmate a gennaio, nella speranza che con la primavera la situazione pandemica migliori. Anche il settore catering lamenta a dicembre l'annullamento di eventi per 300 milioni di euro.

(Unioneonline/F)

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