No, non è un anno "bellissimo" come auspicava il premier Giuseppe Conte.

Almeno per il commercio, stando ai dati forniti da Confesercenti. Una crisi che non accenna a finire: dopo la debole ripresina degli ultimi quattro anni infatti, c'è stata una nuova frenata dei consumi delle famiglie.

E se non ci saranno inversioni di tendenza nella seconda parte del 2019, l'anno si chiuderà con un calo delle vendite dello 0,4%, oltre un miliardo di euro in meno rispetto al 2018. Il risultato peggiore degli ultimi quattro anni.

Chiudono sempre più negozi, in Italia ce ne sono 32mila in meno rispetto al 2011, "una emorragia che ha bruciato almeno tre miliardi di investimenti delle imprese". Quanto al solo 2019, a fine anno saranno sparite altre 5mila attività commerciali, al ritmo di 14 al giorno.

"Pesa il mancato recupero della spesa delle famiglie italiane, oggi costrette a spendere 2.530 euro in meno all'anno rispetto al 2011", fa sapere Confesercenti. Una sofferenza che non è confinata al Sud, anche le famiglie lombarde e quelle venete hanno ridotto i consumi.

Un diminuito potere d'acquisto che, si legge ancora nel report, ha portato a riorientare le scelte di consumo su canali come web e outlet, con un impatto "devastante" sul commercio.

"Ormai quasi un'attività commerciale indipendente su due chiude i battenti entro i tre anni di vita, le difficoltà del commercio, in particolare dei piccoli, sembrano ormai strutturali", spiega la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise. "È necessaria - aggiunge - un'azione organica ad ampio spettro per restituire capacità di spesa alle famiglie".

(Unioneonline/L)
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