La Regione Sardegna deve attuare anche altre misure oltre a quello dell'opportuno accordo quadro del 26 marzo siglato con le parti sociali e imprenditoriali. Lo chiede la Cisl Sardegna che pensa a lungo termine, al rallentamento dell'economia, della produzione e della domanda di beni e servizi che si farà sentire anche nel 2021.

Il segretario generale della Cisl sarda Gavino Carta indica tre linee di intervento: "Ri-orientare la manovra finanziaria e di bilancio per il 2020, rendendo operative tutte le risorse finanziarie disponibili in capo ai capitoli di spesa delle diverse fonti finanziarie; semplificare le procedure e velocizzare la spesa, a partire dai pagamenti su tutti i crediti maturati dalle imprese, sia come crediti commerciali che come contributi; emettere con urgenza tutti i bandi e gli avvisi, utili a garantire la messa in campo delle risorse dell'Ente e le attività necessarie a stimolare e sostenere i circuiti produttivi e dei servizi pubblici e privati".

Ampliando l'orizzonte, il sindacato sottolinea come l'Unione Europea debba dotarsi di una strategia utile a sostenere una fase espansiva dell'economia nei Paesi del continente, senza addossarne i costi e i successivi vincoli agli Stati più esposti alle conseguenze della pandemia, come per ora sono l'Italia, la Spagna, e la Francia.
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