L'Unione Europea ha definitivamente bocciato il documento programmatico di bilancio del governo Conte e ne ha chiesto uno nuovo, che entro tre settimane (scadenza il 13 novembre) l'Italia deve inviare a Bruxelles.

L'esecutivo comunitario ha ritenuto insufficiente la risposta italiana alla lettera in cui si chiedevano maggiori dettagli sul documento, e Roma non ha corretto quel numerino che a Bruxelles non va proprio giù, il rapporto deficit/Pil al 2,4%.

Non era mai accaduto finora, e lo scenario che si apre davanti al nostro Paese è tutt'altro che rassicurante: potrebbe essere aperta una procedura di infrazione che può portare fino all'adozione di sanzioni economiche per non aver rispettato le regole europee.

Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici (Ansa)
Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici (Ansa)
Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici (Ansa)

LE MOTIVAZIONI - I commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis in una conferenza stampa hanno illustrato i contenuti e le motivazioni della decisione dell'esecutivo europeo.

"Per la prima volta siamo tenuti a chiedere a un Paese dell'eurozona di rivedere il proprio Dpb. Mi dispiace ma non c'è altra soluzione, perché le risposte ricevute sono insufficienti", afferma Dombrovskis, aggiungendo che il governo italiano "sta apertamente e deliberatamente andando contro gli impegni che aveva preso". E ancora: "Il debito degli italiani è tra i più alti d'europa, e i contribuenti italiani spendono per il debito quasi quanto per l'istruzione".

"Una deviazione senza precedenti chiara e netta rispetto agli impegni assunti, e anche rivendicata da diversi esponenti del governo italiano", aggiunge Moscovici, che poi chiarisce alcuni punti. "Non vogliamo sostituirci alle autorità italiane per determinare le politiche economiche, anche quelle contro la povertà. Quel che ci interessa è l'impatto di queste politiche sui cittadini in primo luogo. E ci interessa che l'Italia diminuisca il debito. Un Paese con un debito alto è un Paese debole, e con questo rapporto deficit/Pil il debito è destinato a salire". "L'Unione Europea - ricorda Moscovici - ha concesso negli ultimi anni 30 miliardi di euro di flessibilità all'Italia, la ritenevamo giustificata per diversi motivi (lotta al terrorismo, una crescita che stentava a ripartire, l'elevata disoccupazione, i terremoti e la questione migranti). La Commissione Ue, ben lungi dall'essere un ostacolo per la crescita dell'Italia, è un suo alleato".

Gli obblighi di bilancio dell'Italia per il 2019 - sottolinea la Commissione - sono stati approvati all'unanimità dal Consiglio europeo del 28 giugno 2018 e adottati il 13 luglio, "anche con il consenso dell'Italia" e del governo Conte, che allora era già in carica.

TAJANI - Poco prima il presidente dellEuroparlamento, il forzista Antonio Tajani, aveva chiesto al governo di cambiare la manovra. "Non si risolvono i problemi con dichiarazioni di guerra a destra e a manca, anche perché l'ultima dichiarazione di guerra dell'Italia non ha portato molta fortuna ai cittadini".

"Sarebbe più prudente - ha aggiunto - modificare la manovra per avere più crescita, meno pressione fiscale, più aiuti alle imprese e più soldi per realizzare infrastrutture, altrimenti va a finire che la guerra invece che a Bruxelles la si fa ai cittadini italiani".

(Unioneonline/L)

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