Assemblea anomala, quella avvenuta ieri al Consorzio Industriale per discutere del futuro della Keller Meccanica, ormai abbandonata e alla mercé di un deterioramento progressivo che danneggia e rende inutilizzabili strumentazioni e macchinari.

Nonostante la surreale parabola esistenziale che ha visto come protagonisti lo stabilimento di carrozze ferroviarie e le centinaia di operai da anni sostentati da ammortizzatori sociali ormai quasi giunti al termine, c’è chi parla di una possibile rinascita, ormai cavallo di battaglia solo di una parte del sindacato, quella più legata agli interessi politici di un centrosinistra sempre presente alle azioni di proclama che periodicamente si compiono al capezzale della fabbrica villacidrese.

Anche ieri la musica non è cambiata.

Alla riunione erano presenti una cinquantina di operai, quelli che ancora gravitano sotto l’egida della Cgil capitanata dal segretario territoriale Gigi Marchionni.

Sindacato che sembra ormai solo il prolungamento della politica regionale di marca piddina che ieri ha visto i suoi protagonisti principali nel consigliere regionale Rossella Pinna e nel deputato Siro Marroccu.

Le carte messe in campo sono praticamente le stesse delle puntate precedenti. Il consigliere Pinna ricalca le battute dell’assessore regionale Maria Grazia Piras che quasi un anno addietro si era recata in pompa magna di fronte ai cancelli chiusi dello stabilimento accompagnata, in quell’occasione, oltre che dai soliti noti, dal presidente Francesco Pigliaru e dal braccio destro dell’allora primo ministro Matteo Renzi, Luca Lotti.

"Scouting da parte della Regione per le aziende serie che dimostrano interesse verso la fabbrica", ha ripetuto come da copione Rossella Pinna.

Ora, oltre agli interessati soci del Gruppo Mida, si sono affiancati anche un gruppo di industriali cinesi, che dopo gli indiani completano il quadro asiatico dei sogni di rinascita targati Keller.

Siro Marroccu promette un forte impegno di tutto il fronte dei parlamentari sardi, ormai forse pronti a perorare la causa dei lavoratori in sede parlamentare.

Già, i lavoratori che, dopo 5 anni, vedranno terminare il 31 dicembre prossimo la mobilità in deroga.

Operai che ormai sanno che difficilmente rimarranno senza un centesimo come spesso si è fatto credere loro in passato, perché verrà sicuramente estratta un’ennesima proroga dal cilindro natalizio.

In attesa che il 15 febbraio si pronunci il Tar per il ricorso dei curatori fallimentari contro l'acquisizione dello stabilimento, a fare da collante a tutte queste questioni eterogenee ci pensa la Cgil, ieri unico sindacato presente alla conferenza.

"La credibilità del progetto è stata valutata dalla Regione Sardegna" ha detto Gigi Marchionni garantendo quindi piena fiducia e collaborazione alla politica del "galleggiare ma mai affondare" che ha tenuto in vita una telenovela che si protrae ormai da 7 lunghissimi anni.

LA REPLICA DELLA FIOM-CGIL:

LE INTERVISTE:

© Riproduzione riservata