Secondo gli ultimi dati resi noti dall’Istat nel primo trimestre di quest’anno l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Prodotto interno lordo è stato pari al 13,1% (10,6% nello stesso trimestre del 2020).

"L'incidenza del deficit delle amministrazioni pubbliche sul Pil - ha spiegato l'Istituto italiano di statistica - è sensibilmente cresciuta in termini tendenziali per il consistente aumento delle uscite, dovuto alla prosecuzione delle misure di sostegno al reddito di famiglie e imprese, che è risultato superiore all'incremento delle entrate".

OCCUPAZIONE – Timidi segnali positivi arrivano invece sul fronte occupazionale.

Rispetto al mese di aprile, a maggio 2021 si è registrato un incremento degli occupati dello 0,2%, pari a +36mila unità, mentre il tasso di disoccupazione è diminuito fino a toccare quota 10,5% (-0,1 punti).

A maggio è proseguita "la crescita dell'occupazione iniziata a febbraio 2021: nel corso di questi quattro mesi il numero di occupati è aumentato di 180mila unità, coinvolgendo entrambe le componenti di genere, tutte le classi di età (ad eccezione dei 35-49 enni), ma solo i dipendenti a termine", si legge nel comunicato dell'Istat.

Rispetto al periodo pre-pandemia però (febbraio 2020) sono stati persi oltre 700mila posti di lavoro.

CONSUMI – Nel primo trimestre del 2021 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è cresciuto dell’1,5% rispetto al periodo precedente, mentre i consumi sono diminuiti dello 0,6%. 

Per questo la propensione al risparmio delle famiglie è stata pari al 17,1%, con un incremento di 1,8 punti percentuali.

(Unioneonline/F)

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