Il torrone sarà il prodotto principe della sagra, tanto più che agguanta il traguardo dei quarant'anni.

Ma per Pasquetta Tonara avrà ospiti speciali, primo passo per aprire una nuova frontiera commerciale verso la Cina. Approda per la prima volta in Sardegna l'Istituto Confucio di Pisa, nel nome di scambi culturali che potrebbero aprire la strada anche a quelli commerciali. Così a Tonara la via della seta e quella del torrone potranno incrociarsi.

Cucina e scuola

"Lo scambio culturale è sempre occasione di crescita e può aprire vie anche commerciali e turistiche", dice il sindaco Flavia Loche municipio di Nuoro, a fianco al collega Andrea Soddu, presidente del Cal. In prospettiva c'è un traguardo importante: lo sbarco dei produttori di torrone in quattro metropoli cinesi a novembre, mese dedicato alla cucina italiana.

In programma le tappe a Pechino, Hong Kong, Shanghai e Chongqing, in collaborazione con l'Istituto Galilei. Il progetto è tanto caro all'amministrazione di Tonara che guarda lontano. "È allo studio - annuncia il sindaco - la possibilità di inserire corsi di lingua cinese nella nostra scuola superiore, in modo che in futuro ci possano essere opportunità in ambito turistico per i nostri giovani e per la Barbagia Mandrolisai".

La delegazione

Per adesso l'Istituto Confucio con le suggestioni dell'Oriente avrà un suo spazio espositivo vicino al belvedere, tra il profumo del torrone e i rintocchi dei campanacci che da sempre caratterizzano la sagra di Pasquetta. Una delegazione guidata dalla direttrice dell'Istituto Confucio, Yunlin Huang, già ricevuta ieri a Nuoro, sarà protagonista a Tonara.

Il programma

Tanti gli eventi. Al teatro comunale le tessitrici renderanno omaggio a Maria Lai e Grazia Deledda con una mostra, mentre Arasulè, a casa Pulix, ospiterà due spettacoli canori. I paramenti sacri saranno esposti nella chiesa di sant'Antonio, nella sala consiliare gli abiti tradizionali. In piazza Sant'Antonio lo spettacolo "Tonara, regno del torrone". E poi il percorso dei murales, alla scoperta del poeta Peppino Mereu.

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