«Abbiamo raggiunto 44 milioni di euro di fatturato in un anno». Il presidente Battista Cualbu non nasconde la sua soddisfazione: il Consorzio per la tutela dell’agnello di Sardegna Igp, Contas, è il primo consorzio di carni ovine in Europa, dati alla mano.

L’annuncio è stato fatto in mattinata a Borore, durante l’assemblea generale e alla presenza del consiglio di amministrazione, dei delegati regionali, nonché dei rappresentanti della associazioni di categoria e di diversi tecnici e ricercatori di Agris e università.

L’incontro annuale ha dato modo ai vertici del Contas di svelare i dati di un comparto in salute.

«Le quotazioni del latte e il miglioramento delle tecniche di alimentazione hanno favorito la resilienza degli allevamenti dell’isola», ha spiegato Alessandro Mazzette, direttore del Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp. «I dati rilevati dal nostro ufficio di ricerca e sviluppo – aggiunge - mostrano che il numero di capi non ha subito riduzioni sostanziali negli ultimi anni e che la riduzione registrata sulla “banca dati” nazionale è sostanzialmente dovuta a un allineamento dei registri aziendali ai sistemi digitali, che nell’ultimo biennio ha subito una sensibile accelerazione».

L’agnello da latte come priorità, ma non solo. Gli allevatori puntano a diversificare l’offerta e a conquistare nuovi mercati.

«Spagna a parte, guardiamo con molto favore alla Francia», ha annunciato Battista Cualbu. «Poi, grazie alla certificazione Halal, pure ai mercati arabi».

A questo proposito, proprio a Borore è stato presentato dai ricercatori Agris Maria Sitzia e Andrea Frongia il risultato della sperimentazione in azienda dell’allevamento dell’agnellone pesante.

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