Al termine della tre giorni del G20 Agricoltura a Firenze il ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli ha annunciato l’approvazione della Carta della sostenibilità dei sistemi alimentari di Firenze.

"Ora la palla è in mano nostra. È un onore presiedere o partecipare a consessi internazionali di alto prestigio, ma se l’appuntamento successivo è in Indonesia tra un anno e poi altrove tra un altro anno e noi non facciamo niente nel frattempo, il pianeta non ci aspetterà", ha dichiarato.

Tra gli obiettivi indicati nel documento l'impegno per la "fame zero", il trasferimento tecnologico e la transizione ecologica. "Per noi - ha detto - pur essendo consapevoli che ancora troppo spesso nel nostro Paese i bambini fanno il loro unico pasto completo a scuola, e quindi il tema della sicurezza alimentare riguarda anche l'Italia, è evidente che ci sono zone del mondo dove questo è il problema principale, quindi l'obiettivo su questo punto è quello di incrementare la multilateralità dei rapporti e la cooperazione tra Paesi per evitare gli sprechi e consentire una produzione di cibo sano anche nei paesi dove questo non avviene pur avendo la possibilità di farlo".
E poi la Carta ha un "grande focus sul trasferimento tecnologico non in verticale ma in orizzontale fra i diversi Paesi dove la ricerca e sviluppo più avanzata consenta anche ai Paesi in via di sviluppo di avere un accesso immediato, facendo un salto tecnologico verso nuove tecnologie".

"Sul piano ambientale - ha aggiunto Patuanelli - gli impegni concreti sono quelli di continuare a contribuire nel settore agroalimentare al percorso di transizione ecologica con certamente la complessità di adattare modelli diversi su modelli produttivi che sono diversi l'uno dall'altro. Quindi è decisamente un documento che nonostante l'obbligo di arrivare a dei compromessi, perché quando ci sono tanti paesi che firmano un documento, tutti con sistemi produttivi diversi e problemi diversi, il compromesso non può non esserci, è comunque un documento che rispetto ad altri testi presenta alcune concretezze".

Nel corso del vertice Coldiretti ha denunciato il fenomeno, sempre più diffuso, della contraffazione dei prodotti Made in Italy.

L’emergenza Covid con la frenata del commercio internazionale ha spinto infatti a oltre 100 miliardi di euro il valore dei falsi Made in Italy nel mondo, sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia, con il paradosso che i più attivi taroccatori nel mondo sono proprio i Paesi ricchi ed emergenti presenti al vertice.

L’associazione di categoria in Piazza Santa Croce ha allestito una mostra delle imitazioni dei veri prodotti italiani scoperti nei venti Paesi partecipanti al Summit sull’Agricoltura di Firenze.

(Unioneonline/F)

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