"I mini prestiti fino a 25mila euro introdotti dal decreto liquidità a sostegno dei liberi professionisti, dei lavoratori autonomi e delle Pmi non hanno riscosso l'interesse sperato. Almeno sino ad ora".

A dirlo è la Cgia che ha riscontrato come, fino allo scorso 30 aprile, "le banche abbiano fatto pervenire al Fondo di garanzia del Mediocredito Centrale 45.703 mila domande. Ebbene, se teniamo conto che la platea delle imprese e dei liberi professionisti interessati per legge da questa misura è costituita da oltre 5.250.000 attività, vuol dire che solo lo 0,9% di queste ultime ha fatto ricorso a questa misura".

"Questo flop - segnala il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - era prevedibile. Tantissime partite Iva sono state obbligate a chiudere temporaneamente per legge e successivamente, a seguito delle richieste di credito sollevate dalle stesse, il governo gli ha teso una mano con il decreto liquidità, costringendole a indebitarsi con le banche. Una soluzione che, ovviamente, non poteva riscuotere l'entusiasmo degli interessati. A nostro avviso, invece, in questo momento particolare - dice Zabeo - le piccole imprese dovrebbero essere sorrette con contributi a fondo perduto. In altre parole, ad indebitarsi è bene che lo faccia lo Stato e non le imprese che con troppi debiti, purtroppo, rischiano di implodere".

(Unioneonline/F)
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