“Abbiamo l’impressione che, con l’introduzione dell’obbligo del visto di conformità e della congruità delle spese, anche per lo sconto e cessione delle detrazioni edilizie ordinarie, quindi per il bonus ristrutturazioni, l’ecobonus e quelli dedicati al verde e ai mobili, si sia voluta scrivere la parola ‘fine’ su un sistema di detrazioni che, in vent’anni, ha creato lavoro, economia e ha contributo a risanare e riqualificare il vetusto patrimonio edilizio sardo e nazionale”.
Lo ha dichiarato la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai, commentando il Decreto Legge in materia di contrasto alle frodi nel settore dei bonus fiscali, che ha introdotto nuove regole, più restrittive, per i cosiddetti “bonus edilizi minori”.

I maggiori dubbi applicativi del testo riguardano la certificazione della spesa, i cui parametri rimandano a un decreto del ministero della Transizione ecologica che dovrà essere emanato entro 90 giorni.

Dallo scorso 12 novembre, per comunicare all’Agenzia delle Entrate la cessione del credito o l’applicazione dello sconto in fattura, occorrono il visto di conformità e una attestazione di congruità della spesa rilasciata da un tecnico abilitato.
“Per i piccoli lavori edili, in pratica sono state introdotte norme, le asseverazioni, che valevano per il bonus 110% e il bonus facciate – ha aggiunto –, condizione che sta mettendo in seria difficoltà le piccole imprese non abituate a tale carico burocratico. Infatti, stiamo già registrando un forte rallentamento nei cantieri, ma anche alcuni fermo attività, a causa sia dell’aumento delle pratiche preliminari, sia dell’incertezza che regna tra le aziende, gli studi professionali e i clienti”.
Secondo l’associazione di categoria, gli effetti degli interventi sulle detrazioni edilizie, anche nell’Isola, ricadono su tutte le imprese della filiera, che comprende edilizia, installazione di impianti e altri lavori specializzati nelle costruzioni, i servizi immobiliari e gli studi professionali di ingegneria e architettura.
“Temiamo – ha continuato Lai – che i costi per l’apposizione del visto e per il rilascio dell’attestazione di congruità della spesa, se non detraibili anch’essi, potrebbero rendere non più conveniente la richiesta dello sconto in fattura o la cessione del credito. Chi non ha capienza fiscale e quindi non può utilizzare in alternativa la detrazione nella propria dichiarazione dei redditi, dovrà probabilmente rinunciare a qualsiasi tipo di beneficio fiscale per i lavori edili di cui si parla”.
“Questi nuovi obblighi di apposizione del visto di conformità e di asseverazione tecnica – ha spiegato Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – rischiano seriamente di abbattere la convenienza di molte agevolazioni edilizie, soprattutto quelle di minore entità. Per i lavori di minore dimensione e con minor percentuale di detrazione (il 50 o il 65%), è molto probabile che i nuovi obblighi introdotti dal dl 157/2021 mettano la parola fine alla convenienza delle opzioni per la cessione o lo sconto in fattura”.

“La cessione dei crediti fiscali per lavori in edilizia e lo sconto in fattura, in seguito all’emanazione del Dl 157/2021, sono, di fatto, sospesi – ha dichiarato – con gravi ripercussioni sulla liquidità delle imprese che si ritrovano ad aver già eseguito delle commesse per le quali i tempi di incasso del corrispettivo diventano incerti”.
“Pur comprendendo la necessità di porre rimedio a fenomeni di sfruttamento ingiusto delle opportunità date da sconto in fattura e cessione del credito, urgono dei correttivi alla norma e un immediato documento interpretativo della stessa che li renda nuovamente fruibili, per non penalizzare ulteriormente imprese e cittadini onesti”, ha concluso Meloni.

(Unioneonline/F)

© Riproduzione riservata