Il primo effetto collaterale della (nuova) crisi di Alitalia è il blocco dei pagamenti alle società che si occupano dei servizi a terra negli aeroporti. L'arrivo dei commissari straordinari nominati dal Governo è destinato a congelare per mesi i debiti nei confronti degli aeroporti. E rischia di mandare in crisi le aziende che gestiscono gli scali sardi: i contratti di handling - l'assistenza ai passeggeri e agli aerei - a Cagliari e Alghero valgono tra i 4 e i 5 milioni di euro all'anno e garantiscono una fetta importante della cassa necessaria per pagare i lavoratori di Sogaerdyn a Elmas (in tutto 118) e Sogeaal (sono circa 60 gli addetti ai servizi di terra) al "Riviera del corallo".

LE PREOCCUPAZIONI «C'è un forte rischio che Alitalia trascini nel baratro anche le aziende di handling. A Cagliari l'esposizione della compagnia è preoccupante», dice William Zonca, segretario regionale della Uil trasporti. In questo campo le fatture vengono saldate tra i 60 e i 90 giorni. Alitalia avrebbe già lasciato passare, senza pagamenti, la prima scadenza. I crediti vantati dalla Sogaerdyn supererebbero i 500mila euro. È anche per questo che nei giorni scorsi il direttore generale della Sogaer - che controlla la società di servizi a terra - Alessio Grazietti non ha nascosto la «preoccupazione» per le condizioni della compagnia e ha sottolineato i «sacrifici economici» già fatti per andare incontro ad Alitalia. Ad esempio, il taglio delle prestazioni sugli aerei della continuità territoriale - con una conseguente riduzione dei ricavi -, che ha riguardato le pulizie a bordo e il noleggio delle navette per accompagnare i passeggeri dal terminal fino alla scaletta.

LA LETTERA Nei prossimi giorni i rappresentanti degli aeroporti di Alghero e Cagliari si riuniranno insieme ai dirigenti delle altre società di gestione italiane proprio per parlare di tutto questo. «Le imprese hanno già subito ingenti danni per effetto della crisi di Alitalia, con conseguente ritardo dei pagamenti» e subiranno «ulteriori pregiudizi non solo di carattere economico ma anche e soprattutto occupazionale», hanno scritto i vertici di Assohandlers (l'associazione degli operatori dei servizi aeroportuali) in una lettera indirizzata al governo nazionale.

APRILE DA RECORD A ELMAS Ma non ci sono solo brutte notizie per gli scali sardi. Il mese di aprile appena trascorso ha fatto registrare numeri da record a Cagliari: i passeggeri internazionali sono cresciuti del 47 per cento rispetto allo scorso anno - anche grazie all'apporto del turismo pasquale - e l'incremento dei voli ha superato il 21 per cento. Nei primi quattro mesi il traffico dell'aeroporto di Elmas è salito del 7,6 per cento, toccando quota 940mila viaggiatori. Un buon preludio per la stagione estiva appena iniziata: l'obiettivo è di raggiungere e superare, a fine anno, i 4 milioni di passeggeri.

Michele Ruffi

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