Ci risiamo: la continuità territoriale aerea si fermerà tra meno di novanta giorni, il 14 maggio, e al momento non è possibile acquistare un biglietto per l'estate.

Si apre di nuovo una voragine nei cieli dell'Isola, rendendo impossibile programmare un viaggio per i sardi che volessero partire e per i turisti in arrivo. Una situazione che si ripete dal 2017, quando è scaduto l'ultimo bando quadriennale e il sistema di collegamenti con Roma e Milano si è infilato in un terreno accidentato fatto di mini proroghe, imprevisti (dalla liquidazione di Air Italy al fallimento di Alitalia) e trattative con l'Ue.

Ora c'è il divieto di prolungare il contratto firmato lo scorso ottobre da Volotea. La strada tracciata da Regione e Ministero prevede di affidare le sei rotte sarde (tra gli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero e gli scali nazionali di Fiumicino e Linate) alle compagnie che vorranno gestire il servizio “senza compensazioni economiche”, ovviamente rispettando frequenze minime e tetti tariffari.

Potrebbero essere in corsa due (o più) compagnie, e anche Ita potrebbe tornare in pista: in caso di accettazione degli oneri di servizio sulla stessa rotta da parte di più vettori, toccherebbe all'Enac, insieme a Assoclearance (l'associazione indipendente che assegna le bande orarie negli aeroporti), spartire le frequenze. 

“In linea teorica, il termine massimo per la presentazione dell'accettazione transitoria sarebbe il 14 maggio 2022 ma, chiaramente, tale accettazione deve pervenire in tempo utile per l'espletamento delle verifiche dei requisiti del vettore”, ha spiegato nei giorni scorsi l'assessorato regionale ai Trasporti rispondendo ad alcuni quesiti delle compagnie.

IL GRIDO D’ALLARME - Quindici associazioni imprenditoriali hanno scritto al presidente della Regione, denunciando le “prospettive incerte e indefinite” della stagione turistica, “considerato che sino al 14 maggio non potrà completarsi il quadro del vettore o dei vettori che accetteranno il servizio di collegamento”. Perciò – ribadiscono – “è assolutamente urgente ottenere, attraverso le competenti sedi ministeriali ed europee, un'anticipazione della data, non oltre il 15 marzo, entro cui il vettore interessato debba presentare la propria disponibilità sulle rotte per Milano e Roma per la stagione estiva”.

"È una follia non aver imposto una data – sostiene Gian Mario Pileri, presidente regionale Fiavet, Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo – senza una scadenza, è chiaro che le compagnie aspetteranno gli ultimi giorni e le rotte di Milano e Roma, che per la Sardegna generano il traffico maggiore, resteranno ferme e arriveremo a maggio senza alcuna prenotazione: così si blocca un'Isola, impensabile programmare con questa incertezza”.

"Quest'anno abbiamo già tantissime richieste e dopo essere sopravvissuti con fatica alla pandemia è assurdo che a fermarci sia un problema che esiste da dodici anni e sul quale non si è intervenuti mai per tempo – dice Paolo Manca, presidente di Federalberghi – C'è molta preoccupazione tra gli albergatori: rischiano di saltare trattative in piedi per milioni e milioni di euro e che non si riesce a concludere, perché i clienti hanno bisogno di sapere con chi voleranno e a quali prezzi”. 

(Unioneonline)

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