L’attesa per un nuovo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve americana e per le elezioni olandesi, in programma domani, ha spinto al ribasso l’azionario europeo.

Tutte le principali Borse del vecchio Continente hanno dunque chiuso debolmente: in rosso Londra (-0,13%), Parigi (-0,51%), Milano (-0,86%) e Madrid (-0,91%); piatta Francoforte (-0,01%)

Piazza Affari è stata appesantita dagli istituti di credito; soprattutto da Banco Bpm (-3,01% peggior titolo di giornata), Bper (-2,56%), Ubi (-2,45%), Mediobanca (-1,51%) e Intesa Sanpaolo (-1,38%).

Male anche il settore assicurativo, con Generali (-0,92%), Unipol (-1,56%) e Unipolsai (-2,32%).

Al di là dei titoli finanziari, le vendite hanno però colpito anche Telecom (-1,64%) e Snam (-2,26%); oltre ai petroliferi – come Eni (-1,23%) e Saipem (-1,35%) – dopo la correzione del prezzo del greggio (ai minimi da tre mesi) dovuta ai dati Opec.

Tra i pochi titoli in rialzo, ci sono Brembo (+0,68%), Azimut (+0,58%) e Recordati (+0,48%).

Mentre sull'All Share è proseguita la corsa del Sole 24 Ore (+10,4%), all'indomani della scelta del Cda di designare Guido Gentili quale direttore ad interim, al posto di Roberto Napoletano.

Sul fronte obbligazionario, è rimasto sostanzialmente stabile lo spread tra Btp e Bund, che si attesta a quota 189 punti base. Il rendimento dei decennali italiani è al 2,33% sul mercato secondario.
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