Il Consiglio di Stato ha pubblicato il testo di una sentenza, in cui sostiene che i rimborsi agli utenti delle principali compagnie telefoniche per le bollette a 28 giorni debbano a essere automatici, mentre finora gli operatori li hanno dati solo ai clienti che ne hanno fatto esplicita richiesta.

È stato dunque rigettato il ricorso presentato da Vodafone - una delle società coinvolte nel caso, insieme a Tim e Wind - contro la delibera di Agcom sul diritto a rimborsare gli utenti.

La decisione dei giudici si applica però a tutti gli operatori.

La sentenza definisce il passaggio coatto a tariffe 28 giorni (avvenuto nel 2017) come "sleale" ed "eversivo".

Secondo il Consiglio di Stato le compagnie sarebbero state poco trasparenti con i clienti per "non aver fatto loro presente l'aumento sostanziale della tariffa, blindando la propria clientela rispetto gli altri operatori di telefonia e viceversa".

E aggiunge che con il nuovo sistema le tariffe erano "solo in apparenza" identiche a prima: "Né si dica che, in fondo, nessuno avrebbe pagato di più di quel che sarebbe stato il costo del suo servizio acquistato con cadenza mensile, perché questa è una petizione di principio: la cadenza a 28 giorni determinò comunque maggiori oneri".

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata