La Bce non aumenterà i tassi d'interesse "prima dell'inizio del 2024".

Questa la previsione di Sylvain Broyer, capo economista per Europa, Medio Oriente e Africa di Standard & Poor's Global Ratings, intervenuta all'Italy Corporates Conference, un webinair dedicato alle imprese del nostro Paese.

"Ci aspettiamo che l'inflazione rallenterà il prossimo anno man mano che verranno meno i fattori temporanei che hanno portato al rialzo dei prezzi, fra cui le riaperture delle economie dopo i lockdown e lo squilibrio fra domanda e offerta che hanno fatto balzare i prezzi dell'energia e provocato strozzature delle catene di approvvigionamento", ha affermato ancora l’economista.

I rincari dovrebbero diminuire a partire dal primo semestre del 2022, una volta risolte le problematiche relative ad alcuni indicatori, come i costi di spedizione, i prezzi del legname e gli ordini inevasi.

Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea si riunirà giovedì e dovrà prendere decisioni importanti.

Secondo le previsioni degli analisti, verrà annunciata una riduzione degli acquisti nell’ambito del Programma straordinario Pepp, lanciato nel marzo 2020 per la pandemia, che dovrebbe concludersi a scadenza naturale a marzo del prossimo anno. L'exit strategy sarà operativa a partire dal primo trimestre del 2022. Preoccupazioni però sono sorte dopo la scoperta della variante Omicron, che potrebbe complicare i percorsi di ripresa economica dei Paesi dell’Ue.

(Unioneonline/F)

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