In Sardegna si registrano segnali di miglioramento rispetto alla congiuntura economica di inizio anno, grazie anche al buon andamento della campagna di immunizzazione e al conseguente ridotto rischio sanitario.

La buona notizia arriva dall'aggiornamento congiunturale sull’economia dell’Isola realizzato dalla Banca d'Italia.

Nel secondo trimestre dell'anno, in linea anche con quanto avvenuto a livello nazionale, la ripresa economica è stata decisa: le stime basate sull'indicatore trimestrale dell'economia regionale della Banca d'Italia mostrano infatti una crescita rilevante del prodotto interno lordo regionale da aprile a giugno, dopo il segno meno del primo trimestre.

In particolare, a trainare l’espansione sono stati gli investimenti, l’export e la parziale ripresa dei consumi interni (un dato su tutti: l'acquisto delle auto è salito del 27%). 

Nei primi sei mesi dell’anno, le esportazioni sarde sono cresciute del 53,1% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Le imprese con maggior dinamismo sono quelle attive nel comparto dei servizi, che si sono avvantaggiate della rinnovata domanda per turismo (+50% rispetto all’anno scorso), trasporti, commercio e attività sociali, dopo lo stop dovuto al Covid-19.

Nel settore secondario a brillare sono le aziende energetiche regionali, grazie alla forte richiesta di carburanti per l’Italia e per l’estero, le imprese alimentari e quelle chimiche.

Grazie ai bonus casa, le costruzioni stanno vivendo un momento di espansione, con l’incremento degli investimenti privati e della spesa pubblica che stanno influenzando positivamente il mercato immobiliare.

Sul piano del lavoro, il numero degli occupati è cresciuto a partire dal secondo trimestre ma non è ancora tornato ai livelli pre-pandemia. È aumentato soprattutto il ricorso a contratti a termine, con oltre 55mila posizioni di lavoro create dall'inizio dell'anno.

A livello bancario, infine, si sta assistendo a un'accelerazione dei prestiti alle famiglie sarde.

(Unioneonline/F)

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