La commissione d'inchiesta sulle banche presieduta da Pierferdinando Casini questa mattina si è trasformata in un'arena.

I contendenti, Consob e Bankitalia: una sorta di confronto all'americana con interventi fatti sotto giuramento e dunque con un valore di testimonianza analogo a quello dei tribunali.

"Bankitalia non ci ha segnalato i problemi di Veneto Banca in vista dell'aumento di capitale del 2013", ha attaccato il dg Consob Angelo Apponi. "Ci ha dato informazioni incomplete".

"Le reazioni della Consob - ha spiegato il dg dell'authority - dipendono dal tipo di informazioni e dalla convergenza di indizi: l'ispezione si fa quando esistono sufficienti indizi".

E ancora: "Per l'aumento di capitale del 2013 della Banca Popolare di Vicenza riceviamo una lettera di Bankitalia che non ci segnala sofferenze, se avessimo avuto segnali avremmo reagito in maniera diversa".

Dunque, all'epoca Consob non aveva indizi sufficienti per fare un'ispezione. E la colpa, secondo il dg dell'authority, è di Bankitalia.

"Non abbiamo mandato le informazioni alla Consob perché ipotizzavamo che fossero problemi procedurabili, risolvibili e affrontabili da parte nostra", ha replicato il capo della viglilanza di Bankitalia Carmelo Barbagallo. "Pensavamo fossero problemi di nostra competenza e alla nostra portata".

(Redazione Online/L)
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