Fabio Panetta è il nuovo direttore generale di Banca d'Italia.

Dopo mesi di trattative, si scioglie così il rebus di palazzo Koch, con una riunione del Consiglio superiore presieduto da Ignazio Visco - che in mattinata era stato al Colle da Mattarella - in cui il governatore ha proposto il nome dell'attuale vicedirettore al posto di Salvatore Rossi, il cui incarico scade a maggio e che con una lettera ai dipendenti aveva annunciato la propria indisponibilità a un secondo mandato.

Proprio l'addio dell'economista barese aveva sbloccato l'impasse delle nomine che si trascinava da gennaio, e da quando cioè i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini avevano tuonato contro i vertici di Bankitalia chiedendo "discontinuità" rispetto al direttorio in carica ai tempi delle crisi bancarie che hanno coinvolto i risparmiatori.

"Non possiamo confermare le stesse persone", aveva detto il leader pentastellato. Con Salvini che aggiungeva: "I vertici di Bankitalia e Consob andrebbero azzerati".

Oggi, con l'uscita di Rossi, in Banca d'Italia si realizza così dopo 43 anni quel "cambiamento" tanto auspicato dai pentastellati.

Il nome di Panetta è gradito a entrambe le forze di governo. Rimane poi al suo posto Signorini, nonostante le resistenze pentastellate, mentre arriva - o meglio ritorna - direttamente da via XX Settembre Daniele Franco, dal 2013 Ragioniere generale dello Stato. Proprio Franco era stato nei mesi scorsi del mirino dei M5s, che ora vedono di buon occhio il suo trasloco, lasciando così libera la poltrona più alta della ragioneria in un Mef accusato di essere troppo vicino alle precedenti forze di governo e ostile ai provvedimenti economici pentastellati.

Con Rossi, a fine maggio uscirà da palazzo Koch anche il vicedirettore generale Valeria Sannucci: al suo posto arriva l'avvocato Alessandra Perrazzelli, ex country manager di Barclays Italia e vicepresidente esecutivo e presidente del comitato di remunerazione e nomine di A2A SpA.

LA COMMISSIONE - Resta ora la preoccupazione del Quirinale sulla questione della commissione parlamentare sulle banche, al punto che Mattarella ha incontrato sul tema Casellati e Fico. Il capo dello Stato non è infatti contrario alla commissione, ma vuole evitare un mandato troppo vasto e che possa trasformarsi in un sistema di pressione su Via Nazionale e altri attori pubblici o privati.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata