Buone notizie per gli statali.

Nella notte è stato raggiunto un accordo tra i principali sindacati e l'Aran, l'agenzia che si occupa di rappresentare il governo.

La trattativa è arrivata a un punto dopo nove anni di attesa e vale per il triennio 2016-2018.

Prevede un aumento medio mensile di circa 85 euro lordi sullo stipendio base per i destinatari, ossia 250.000 ministeriali, dipendenti delle Agenzie fiscali e di altri enti come Inps e Inail. Alla firma hanno partecipato Cgil, Cisl, Uil e Confsal mentre non hanno firmato Usb, Cgs e Cisa.

Lo annuncia, nella notte, il ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia.

I DIRITTI - "Un risultato storico. Un contratto che da più diritti e archivia la legge Brunetta - commenta la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino - Dopo oltre nove anni finalmente restituiamo un contratto nazionale ai lavoratori pubblici, il primo che sottoscriviamo è quello delle Funzioni Centrali che riguarda i lavoratori dei ministeri, delle agenzie e degli enti pubblici non economici".

Si tratta, aggiunge, "di quasi 250mila lavoratrici e lavoratori a cui estendiamo diritti, in particolare su permessi e congedi dove introduciamo tutele importanti, sia per l'espletamento di visite, terapie ed esami diagnostici sia alle donne vittime di violenza alle quali, dopo i tre mesi di congedo previsti dalla legge, il contratto garantisce altri tre mesi di aspettativa. Si estendono, inoltre, le norme sul diritto allo studio includendo i lavoratori a termine e riconoscendo anche il diritto a svolgere la formazione prevista da albi o ordini, si potenzia e si rende più esigibile la formazione e si introduce il libretto formativo".

Nel merito, continua Sorrentino: "Norme di civiltà sono quelle che estendono i diritti civili e introducono tutele per lo stress lavoro correlato e i fenomeni di burn out. Mantenute le tutele previgenti a partire dall'articolo 18 e l'orario di lavoro a 36 ore e ridotta la precarietà. Più poteri vengono riconosciuti alla contrattazione, soprattutto di posto di lavoro, sulla scia di quanto definito nell'accordo del 30 novembre e ci sottraiamo al ricatto degli atti unilaterali ridando la titolarità alla contrattazione".

LA FLESSIBILITÀ - "Cambiano i sistemi di valutazione, scompaiono le fasce brunettiane, si amplia la partecipazione sindacale. Questo contratto - osserva la segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil - restituisce flessibilità al sistema della contrattazione decentrata soprattutto con la semplificazione della costituzione e utilizzo dei fondi. Nei prossimi giorni si dovrà riscrivere l'ordinamento professionale e armonizzare il regime di tutela della previdenza complementare".

Per quanto riguarda i prossimi passaggi, Sorrentino afferma: "Adesso daremo avvio alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto. In questa stagione nella quale il lavoro è ancora sotto attacco, aver rinnovato un buon contratto, acquisitivo, innovativo e che garantisce un sistema di relazioni sindacali rinnovato e più forte, rappresenta un contributo importante per tutte le lavoratrici e lavoratori. Il merito di questo risultato è della tenacia delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici che si sono mobilitati in questi anni per arrivare a questo risultato".

LA CISL - Le fa eco anche il Segretario Generale della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, che dice: "Dopo 8 anni, la stipula del nuovo contratto supera finalmente il blocco dei rinnovi contrattuali ripristinando, da un lato, la difesa del potere di acquisto delle retribuzioni e, dall'altro, la possibilità per il sindacato di svolgere la sua azione di autorità salariale e di tutela negoziale degli interessi collettivi delle lavoratrici e dei lavoratori".

"Si tratta - prosegue - di un contratto importante che apre la stagione dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego. Sono state gettate le basi per una riforma dell'ordinamento, da realizzare nella prossima tornata contrattuale, affinché si possa rispondere in maniera innovativa alle aspettative di valorizzazione, sul piano economico e professionale, del lavoro pubblico".

(Unioneonline/D)
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