Molta gente, ma cattiva vigilia di festa. Anche se gli incassi per alberghi e strutture ricettive ci sono, fino all’ultimo in albergatori e titolari di bed and breakfast o affittacamere è rimasto il dubbio di non riempire. Ma poi l’agognata prenotazione è giunta, seppure in zona Cesarini. Nel turismo italiano in crisi, secondo il Sole 24 Ore reggono solo tre regioni e noi siamo tra quelle, assieme al Trentino e al Veneto. Però tante cose stanno cambiando, e bisognerà rifletterci prima di arrivare a un “per niente esaurito” che sarebbe un de profundis per un settore trainante dell’economia sarda. 

Prenotazioni “lente”

Gli operatori turistici sardi hanno tremato parecchio, sul tasso di occupazione dal 20 agosto in poi. Questo, perché a luglio sembrava che le prospettive fossero fosche, ma con il last minute si sono fatte grandi cose. All’inizio del mese l’elenco delle prenotazioni era un pianto, ma poi giorno dopo giorno le richieste sono arrivate. Insomma, il last minute si allarga sempre più.

Numeri da interpretare

Colpisce che l’aeroporto di Cagliari Elmas abbia fatto il record, ma le strutture ricettive non per tutta l’estate. «Significa che il turista ha accorciato la permanenza», analizza Fausto Mura, presidente di Federalberghi Confcommercio Sud Sardegna, «perché risparmia: sul numero di notti e sul ristorante». Tutti poveri? «No, ma al 60 per cento arrivano con i voli low cost all’ultimo istante: quando aumenti i clienti ma non il fatturato, visto che le camere d’albergo sono sempre quelle, significa che arrivano turisti meno facoltosi. È per questo», conclude Mura, «che gli aeroporti fanno i record: invece di avere un arrivo e una partenza in dieci giorni per un turista che si trattiene appunto per quel periodo, abbiamo due turisti che stanno per cinque giorni. Risultato: più biglietti aerei venduti, ma stesso numero di presenze». A Mura preoccupa l’overtourism, cioè l’eccessivo numero di turisti per tempi brevi: «Un problema ambientale e socioeconomico».

Tutti i dettagli nell’articolo di Luigi Almiento su L’Unione Sarda in edicola e sull’edizione digitale

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