È scontro tra Abbanoa e i comuni dell'Isola, dopo la richiesta di pagamento di tutti i debiti che il gestore unico del servizio idrico ha notificato alle amministrazioni locali. A quanto pare si tratta di circa 80 milioni di euro di arretrato, che, però, in buona parte i Comuni sardi contestano.

La richiesta è partita sulla base delle disposizioni della Regione che ha chiesto alle stazioni appaltanti di pagare subito le imprese, un provvedimento varato per sostenere l'economia sarda in piena crisi Covid 19. La reazione di Anci Sardegna è stata immediata, il presidente Emiliano Deiana ha scritto una nota: "Mi sono ripromesso di evitare, per quanto possibile, polemiche in questa fase. Le evito fin quando non mi ci trascinano per i capelli. Abbanoa - prendendo come scusante una nota dell'assessorato ai Lavori Pubblici che invita le stazioni appaltanti a liquidare gli stati di avanzamento alle imprese - scrive ai comuni intimando di pagare il dovuto ad Abbanoa con una solerzia e una violenza fuori dal comune. Abbanoa si risolva i problemi con il Socio Regione in altra sede e senza tirare in mezzo i sindaci che dalla mattina alla sera si stanno arrabattando in una situazione difficilissima. Nei rapporti fra comuni e Abbanoa (poi bisogna vedere caso per caso) esiste un contenzioso aperto e - basta guardarsi il bilancio ultimo (approvato con l'astensione del socio che ha il 70% delle quote - il dare e avere sarebbe prossimo allo zero. Faccio solo un ragionamento di ordine politico: se Abbanoa pensa di aggravare la situazione già precaria dei comuni che stanno fronteggiando questa crisi non ci riuscirà. Altresì Abbanoa restituirà le somme dovute ai comuni secondo le medesime regole. Altrimenti l'alternativa è l'uscita massiva dei comuni da Abbanoa e a decidere sarà un giudice. Nel frattempo le 'guerricciole' Abbanoa se le faccia da sola, che i comuni e i sindaci hanno ben altre priorità che queste piccinerie".
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