La Sardegna di Camedda è in Gallura, lo chef di Cabras protagonista a Cascioni: «Abbiamo tutto, ma dobbiamo valorizzarlo»
Qui aveva già conquistato la stella Michelin e ora ha trovato l’habitat ideale per una cucina sarda, autentica ed essenzialePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tra il mare della Costa Smeralda e i graniti di Gallura, nel bel mezzo della rigogliosa campagna arzachenese, Salvatore Camedda ha ritrovato la sua Sardegna. Cascioni Eco Retreat ha affidato allo chef originario di Cabras la guida del ristorante Ulìa e l’intera offerta gastronomica del resort tra Arzachena e Porto Cervo.
E lui ne è entusiasta. «Avevo già lavorato con i proprietari di Cascioni, Bonaria e Luca Filigheddu, in un’altra struttura, a Villa del Golfo, e quando ci siamo risentiti ho deciso di rientrare da Losanna, dove lavoravo, per provare questa nuova avventura, che mi sta dando grandi soddisfazioni», spiega Camedda. «In un mese e mezzo abbiamo creato il menu, che è molto identitario: ogni piatto racconta una storia, e guardare la Sardegna da lontano, com’è capitato a me in questi anni, ha aiutato. Da fuori riesci a capire che abbiamo tutto, e che questo tutto merita di essere valorizzato».
In Gallura, dove aveva già conquistato la stella Michelin, Camedda ha trovato l’habitat ideale per una cucina sarda, autentica ed essenziale.
Nella sua proposta spiccano piatti come gli Gnocchi in Campidano, il Maialino da latte e i Bottoni all’aglio nero, fiore sardo e doppio brodo al mirto, e lo Spaghettone al pesto di erbe palustri, mandorle e bottarga che citano la sua zona, quella di Cabras.
Grande attenzione è dedicata al pane e alle paste fresche preparate con farine di grano Senatore Cappelli e Tricu Cossu (“grano corso”), una varietà tipica di questa parte dell’Isola, entrambe coltivate nella tenuta di Cascioni, che si estende per 18 ettari con tremila olivi, un vigneto, diversi frutteti e arnie, un grande orto, il giardino delle erbe e una fattoria da cui arrivano gli ingredienti della proposta gastronomica.
Al fianco di Camedda, nella gestione della sala, il restaurant manager e sommelier Giacomo Serreli, con cui condivide una lunga e fruttuosa collaborazione e che ha curato personalmente una carta dei vini che è un omaggio alle piccole cantine sarde, alla Gallura col suo Vermentino e ad aree meno conosciute dell’Isola, come il Mandrolisai e Mamoiada.