Pinuccio Sciola. Era una foresta” è il titolo della mostra inaugurata al MUACC - Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee di Cagliari.

L’esposizione, aperta fino al 28 luglio, presenta le opere relative ad un unico e specifico progetto, dedicato da Sciola al tema del disboscamento e della distruzione delle foreste, connotato da forte impronta ambientalista.

Alla presentazione Tomaso e Maria Sciola (figli dell’artista, rispettivamente vicepresidente e direttrice generale della Fondazione Pinuccio Sciola), il prorettore vicario dell’Università di Cagliari Gianni Fenu, la responsabile scientifica del MUACC Rita Pamela Ladogana e la curatrice del MUACC Simona Campus.

Prosegue così l’impegno del museo dell’Ateneo del capolouogo sardo, in linea con la sua missione votata alla contemporaneità, ad approfondire i temi fondamentali del nostro presente.

Tomaso Sciola, Gianni Fenu, Pamela Ladogana e Simona Campus (foto Ettore Cavalli per Fondazione Sciola)
Tomaso Sciola, Gianni Fenu, Pamela Ladogana e Simona Campus (foto Ettore Cavalli per Fondazione Sciola)
Tomaso Sciola, Gianni Fenu, Pamela Ladogana e Simona Campus (foto Ettore Cavalli per Fondazione Sciola)

IL PROGETTO – Dopo la prima mostra dedicata a Franca Sonnino, grazie alla quale sono state attivate riflessioni e ricerche inerenti alle questioni di genere, con il nuovo progetto espositivo l’attenzione si focalizza sull’emergenza climatica, attraverso il punto di vista e la sensibilità di un artista, autorevole nel panorama contemporaneo internazionale, che più di ogni altro in Sardegna, tra il XX e il XXI secolo, ha indagato in maniera costante, originale e poetica il rapporto tra arte e natura.

La mostra, frutto della collaborazione tra la Fondazione Pinuccio Sciola e il MUACC, ricade nell’ambito delle iniziative promosse dalla Fondazione medesima in occasione del Festival Sant’Arte, giunto alla sua sesta edizione.

Un'immagine dalla mostra (foto Ettore Cavalli per Fondazione Sciola)
Un'immagine dalla mostra (foto Ettore Cavalli per Fondazione Sciola)
Un'immagine dalla mostra (foto Ettore Cavalli per Fondazione Sciola)

«Quello con l’Università di Cagliari è un rapporto che va avanti negli anni – ha detto Tomaso Sciola – La Fondazione porta avanti le idee dell’artista, che sono ancora attuali e che spesso vengono date per scontate: pensiamo alla preoccupazione per la guerra in corso, che ci pare così lontana, o il rispetto per la natura così ben rappresentato in questa mostra. In queste sale c’è un messaggio forte tornato attuale in questi giorni: la natura deve essere sempre tutelata. Con questa mostra vogliamo richiamare tutti al rispetto per la natura: se non stiamo attenti, il futuro non sarà bello».

Si tratta di «un’importante occasione di sinergia – ha affermato la referente scientifica del museo Rita Pamela Ladogana - volta a rafforzare la rete di collaborazioni e partnership tra realtà culturali operanti nel territorio, in una logica di rete e in una prospettiva di condivisione della conoscenza».

L’esposizione, spiega Simona Campus, curatrice del MUACC, si concentra sul progetto «di un parco-museo, concepito alla fine dello scorso millennio - quando il disboscamento e gli incendi nella foresta amazzonica resero ogni giorno più evidenti e drammatiche le ferite inferte al nostro pianeta - configurandosi come espressione e sintesi della profonda sensibilità ambientale e ambientalista che da sempre ha costituito un presupposto fondamentale della ricerca dell’artista. Del progetto - purtroppo mai realizzato - rimangono decine di disegni, fotografie, fotomontaggi e appunti che per la prima volta vengono ora esposti in questa mostra. L’allestimento dei materiali progettuali sottolinea il metodo di lavoro del maestro, basato sulla continua, talvolta quasi ossessiva rielaborazione di idee e immagini. Ogni foglio costituisce un unicum, reca un segno, un intervento che lo differenzia da tutti gli altri: infinite variazioni sul tema, che testimoniano un’instancabile vena creativa, lo sviluppo costante di una ricerca condotta con rara coerenza nell’orizzonte di una relazione simbiotica e inscindibile tra arte e natura».

(Unioneonline/v.l.)

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