“P otete ingannare tutti per qualche tempo, o alcuni per tutto il tempo, ma non potete prendere per i fondelli tutti per tutto il tempo”, sentenziò Abraham Lincoln. Ai suoi tempi, forse. Da diversi anni a questa parte succede esattamente il contrario: ci prendono tutti per i fondelli riproponendo la battuta del marchese del Grillo al popolo romano: “io so io e voi non siete nessuno”. Dalla Roma papalina ad oggi è cambiata solo la forma attraverso la quale arrivare all’io sono io: normalmente un fesso che fa la furbata di promettere confidando nella scarsa memoria degli italiani o, più beffardamente, della chiamata al referendum che comunque vada non è mai Vangelo. “Volete voi?”: 97 sardi su cento dei votanti chiamati nel 2012 ad esprimersi attraverso il referendum abrogativo se mantenere o eliminare quattro province (Gallura, Ogliastra, Medio Campidano e Sulcis-Iglesiente) risposero: non se ne parli nemmeno, da cancellare immediatamente. In questi dieci anni l’immediatamente è scivolato in lentamente e la cancellazione in esitazione. Un pasticcio dietro l’altro, territori che compaiono e scompaiono per poi ricomparire. Fatto sta che le otto province sono (sor)rette dai commissari in attesa di strappare la giusta soluzione non per il popolo sovrano che aveva chiesto il taglio ma dei sovrani senza popolo. Se ne parlerà tra quattro anni, forse.

© Riproduzione riservata