P erché dare spago ai cretini? Quelli che hanno sfilato vestiti da deportati della Shoah lo sono. Hanno delimitato i lati del corteo con filo spinato finto, hanno innalzato cartelli parodiando l’agghiacciante frase d’accoglienza di Auschwitz dove oltre il filo spinato vero c’erano i forni crematori e lo sterminio. Nelle strade del centro di Novara, dove si è svolta la demenziale protesta contro il green pass, c’era e c’è la vita serena di una città di un paese libero e democratico. Diamoglielo, se lo vogliono, quel filo spinato. Non in senso fisico, ma metaforico. Recingiamoli nel loro lager di ignoranza e non parliamone più. Il silenzio assoluto è una pena per chi cercando visibilità oltraggia persino la storia. Le teste di legno fan sempre del chiasso, ha scritto Giuseppe Giusti. Non sappiamo chi abbia allestito la scenografia di quella macabra carnevalata. Meglio per lui, per lei, per loro restare nell’ombra protetti dalla loro nullità morale. Non hanno vergogna della loro ignoranza. Anzi, la esibiscono. Non parliamone più. Provocatoriamente il sociologo Ermanno Bencivenga scrive che se serve a evitare il peggio, evocare la Shoah non è uno scandalo. Da un intellettuale ci si aspetta un confronto dialettico con i “No green pass”, non una frase spiritosa come una risata in cimitero.

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