V i dico subito che oggi questa rubrica potrà essere tacciata di populismo o qualunquismo. Però, voglio correre ugualmente il rischio. L’altro giorno è venuta alla luce la notizia che l’Italia regalerà all’Ucraina il sistema missilistico Samp-T. L’ordigno è stato sperimentato per molto tempo nel poligono militare di Quirra, in Sardegna. Una volta l’esperimento non è andato tanto bene, visto che un missile è finito in una vigna. Comunque, ciascuna di questa sofisticata arma costa la bellezza di 800 milioni di euro. Bene, la nostra regione, che ha ospitato i test per le batterie missilistiche ora destinate all’Ucraina, ha ricevuto la miseria di cinque milioni di euro per garantire ai sardi di viaggiare verso la penisola, in ottemperanza a quanto prevede la Costituzione in materia di uguaglianza tra i cittadini. Quindi il raffronto è tra 5 milioni (da dividere con la Sicilia) per i trasporti e 800 milioni per ciascuna batteria missilistica. Ah, ci sarebbe un’altra cifra da prendere in considerazione: 311 milioni. Sono i quattrini che il governo preleverà dalle tasche dei sardi sotto forma di tasse. Cifre che dovrebbero scatenare una rivolta o le proteste delle forze politiche. Sinora, ha parlato solo Pier Franco Devias di Liberu. Voce solitaria ma non per questo meno autorevole da cui ho preso spunto per questa amara riflessione.

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