O gni tanto qualcuno/a non collega la bocca al cervello. È capitato alla stilista Elisabetta Franchi, secondo la quale è meglio assumere donne che abbiano superato gli “anta” per non avere problemi di gravidanza. Mentre affilavo le armi per la risposta, ne ho letta una fantastica di Simone Terenzi, imprenditore che nel febbraio scorso aveva assunto una donna di 27 anni che al colloquio aveva rivelato di essere incinta.

«Cara Elisabetta Franchi, non entro nel merito delle sue affermazioni discriminatorie che si commentano da sole. Le faccio rilevare che se effettivamente si fosse comportata così sarebbe fuorilegge. C’è però una cosa non mi torna. Lei si definisce Imprenditrice. Io però non mi sento suo collega. Proprio no! Lei non è un’imprenditrice, ma una donna d’affari, abituata ad avere le persone al suo servizio H24. Un imprenditore, invece, è al servizio dei propri collaboratori e non viceversa. Un imprenditore assume le persone in base alle capacità e non in base al sesso o all’età. Un imprenditore sa pianificare e non teme di perdere una collaboratrice per qualche mese. Un imprenditore crea una squadra di persone, non un’azienda piramidale. Un imprenditore non ha paura di una gravidanza, ma è felice se con la sua azienda aiuta giovani madri e giovani padri a dare la vita a delle creature».

Che altro aggiungere?

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