L ’obbedienza non è più una virtù ma, anche per don Milani, forse non lo è mai stata. Obbedire è da carabinieri: “usi obbedir tacendo”. Chissà cosa ha spinto la vice questore della Polizia Alessandra Schillirò a salire sul palco a Roma in piazza San Giovanni per arringare i manifestanti contro il Green pass, “tessera di discriminazione”. Se l’obbedienza non è una virtù la disobbedienza quindi lo è o, magari, si sarà fatta trasportare dal motto “Esserci sempre”, dimenticando quando è giusto e il ruolo lo impone . «Ero solo una libera cittadina che esercitava i propri diritti», risponde alla ministra Lamorgese che l’ha cazziata di brutto. Il problema non è tanto disquisire sui vaccini e il Green pass, quanto se una (o uno) delle Forze dell’ordine può dire ciò che pensa da “libera cittadina” in una manifestazione pro questa o contro quello. Che sia cittadina e libera non c’è dubbio, ma chi indossa una divisa deve tener conto sì o no delle regole d’ingaggio che prevedono poche varianti? Può intervenire in un sit-in contro le armi anche solo per tirare al piattello perché a vederle da “normale cittadina” gli si rivolta l’anima? O girarsi a ovest quando i ragazzi della curva sud si menano con la nord? Ma in fondo nel Paese diviso tra diritti e doveri l’obbedienza resta l’unica vera trasgressione

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