I n generale lasciare fare alla Natura è una cosa saggia. Di solito la nostra povera Terra, con le sue leggi immutabili, riesce a sistemare le cose. È la strada - pare - scelta dal sindaco di Cagliari Truzzu e dagli esperti da lui convocati per risolvere il problema delle canne che hanno ricoperto la spiaggia del Poetto, una tra le più famose dell'Isola. Lasciamo che la burrasca di scirocco le sposti dalla battigia al limitare della spiaggia - questa la tesi del primo cittadino - in modo che l'accesso al mare sia sgombro e che, allo stesso tempo, le canne facciano da barriera alla sabbia e limitino l'erosione, altro grande problema del litorale cagliaritano. Indubbiamente un colpo di genio, una tesi suggestiva. La Natura è sempre in grado di sistemare le cose. Il mare ciò che porta poi toglie, come fa con le alghe. Lo scirocco le butta sulla spiaggia, il maestrale le riporta al largo, in un incessante via vai che non sempre coincide con i tempi del turismo ma non si può avere tutto dalla vita. Il problema delle canne, però, è un tantinello diverso. Perché le suddette non sono finite sulla spiaggia del Poetto per un fenomeno naturale ma perché qualcuno le ha tagliate per ripulire le sponde dei torrenti ma poi, anziché smaltirle, le ha abbandonate. La Natura pone rimedio ai suoi fenomeni ma non all'idiozia e alle furberie (o meglio, ruberie) dell'uomo.

IVAN PAONE
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