Il tonno e il gelato
Caffè Scorretto
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I signori deputati di Montecitorio possono finalmente, tra un dibattito e l’altro, rinfrescarsi la gola e le idee con un gelato artigianale. Alla buvette, il bar stile liberty all’interno del Palazzo secentesco ideato da Gian Lorenzo Bernini, è stato allestito un angolo con apposito banco dove lo si produce, lo si vende e lo si consuma. Con due limitazioni: niente cialde né coni da passeggio; solo coppette e porzioni modiche. I gusti sono sei, quanti i partiti che contano, e niente panna: basta quella montata degli onorevoli oratori. Questa novità non ha trovato l’approvazione unanime dei tre questori della Camera. Messa in votazione è stata approvata dai due esponenti della maggioranza governativa e respinta da quello dell’opposizione, il grillino Filippo Scerra. Che così si è espresso: «Non possiamo chiedere sacrifici ai cittadini e pensare ai gelati in parlamento». Poi, in un empito di solidarietà con gli ultimi della Terra, ha concluso con un suggello pentastellato doc: «Il gelato in coppetta è un privilegio». I grillini detestano i privilegi. Per eliminarli irruppero in parlamento, lo aprirono come una scatoletta di tonno e ne mangiarono il contenuto, che fu di loro gradimento. Tanto da farne una scorpacciata. Sazi di tonno rinunciano ora al gelato e alla panna. Si nutrono solo di aria fritta. La loro opposizione è sempre preconcetta. Anche in gelateria.
