M i faccio un partito. Un partito in maschera, com’è di moda. Per inconfessato pudore oggi nessun partito si fa chiamare partito. Tranne il Pd, nato quando questo appellativo ancora non destava sospetti e l’aggettivo democratico era un furbo lasciapassare. Ho scorso l’elenco dei non-partiti italiani e li ho contati: tra nazionali maggiori e minori, regionali, europeisti e d’occasione sono circa 150. Nella maggior parte hanno nomi che assomigliano ai titoli dei romanzi fantasy. Dopo una lunga crisi di coscienza ho deciso: il mio sarà il partito del Sarchiapone. Mi sono ispirato a quel misterioso “coso” della più esilarante delle gag di Walter Chiari: nessuno sa che cosa sia, ma tutti fingono di saperlo. Il sarchiapone è creatura immaginaria, c’è e non c’è, è vivo e morto, è bianco e nero. Seguendo questo criterio, e saccheggiando geniali idee dal panorama politico attuale, ho stilato un breve elenco. Il mio partito potrebbe chiamarsi: Forza sarchiapone, Fratelli sarchiaponi d’Italia, Movimento 5 sarchiaponi, Sarchiapone d’Italia viva, Alleanza del sarchiapone, Patto per il sarchiapone, Sarchiapone riformista, Cambiamo il sarchiapone, Coraggio sarchiapone, +sarchiapone in Europa. E, ultimo ma non ultimo per suggestione, “Insieme per il futuro sarchiapone”. Ossia l’Italia di domani secondo Di Maio.

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