N on è vero che “tutto fa brodo”, slogan recuperato da Carosello. C'è gusto e gusto. Ancora dalla pubblicità di quegli anni, sempre di moda “con quel sorriso può dire tutto ciò che vuole”: non sempre e comunque. Se una giovanissima Virni Lisi conquistava gli italiani, Barbara D'Urso con la recita più teatrale che mistica de “L'Eterno riposo dona a loro Signore”, ha indignato il popolo dei social. Ad attizzare il fuoco delle polemiche ci si è messo pure Matteo Salvini che ha accompagnato la signora D'Urso nella preghiera. “Splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen”. Si spengono le luci e si accende il popolo. “Un'offesa a tutti, soprattutto ai cristiani”, “Rasenta il ridicolo” sono i giudizi più gentili, tutto il resto si può facilmente immaginare. “Io lo posso recitare, perché tutte le sere faccio il rosario”. Padronissima di sgranare dieci rosari al giorno che male non fanno signora ma in privato, di notte, prima di prendere sonno. In tivù no, puzza tanto di audience a basso costo e quella che si vorrebbe far passare per implorazione divina sa di furbata inopportuna. Giusto per capire, una cosa sono le preghiere nelle chiese e nelle piazze deserte, altra lo show al calduccio dello studio televisivo con il motto fisso in testa: sparate anche cavolate in fondo qualcosa resterà.

ANTONIO MASALA
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