L a prima la racconta Anzaldi, mastino renziano in commissione Vigilanza, e speriamo non sia vera: mesi fa il presidente Foa riceve un'e-mail firmata Tria che chiede alla Rai di cacciare un bel po' di soldi e allega l'iban al quale versarli. E Foa, anziché farsi installare un buon antivirus o avvisare il ministro che un truffatore si spaccia per lui, va dall'ad e gli fa: c'è Tria che batte cassa, ecco l'iban. E menomale che Salini è malfidente e non lo ascolta.

La seconda la fornisce la Lega, che ha fatto eleggere nel consiglio comunale di Trieste Fabio Tuiach. Costui «da cattolico» si è offeso con Liliana Segre perché «ha detto che Gesù era ebreo» (poi Tuiach dalla Lega è passato a Forza Nuova, poi al gruppo misto e infine, in attesa che ne fondino uno mistico, alla Legione Straniera. Vabbe').

La terza la dobbiamo alla stampa italiana. Che per mesi ci ha raccontato quanto è demoniaco l'olio di palma caro alla Ferrero. Però da un mese fa alla Ferrero e ai suoi nuovi frollini («Sono introvabili! Ah no, eccoli! E forse li fanno anche con l'imprevedibile confezione a tubo, che matti...») una pubblicità così sfrontata che sarebbe bello poterla definire occulta.

Se fra un paio di settimane vi dovesse venire un attacco di nostalgia per il 2019, ecco tre ragioni per non immalinconirvi. E inoltrarvi fischiettando nell'anno nuovo.

CELESTINO TABASSO
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