N on solo Renzi e Calenda; anche Alessio si è innamorato di Draghi. Alessio è uno studente che ha scritto su di lui una tesina altamente elogiativa. Il Premier, apprezzato il lavoro, così gli ha risposto: «Caro Alessio, mi ha molto colpito che tu abbia deciso di dedicarmi la tesina. Spero che la mia storia possa esserti di ispirazione». Anche noi abbiamo amato Draghi. Quando subentrò all’intruso di Palazzo Chigi ci parve il garante del nostro futuro. La luna di miele fu dolce e ricca di belle sorprese. Poi però, si sa, i problemi della quotidianità raffreddano gli entusiasmi: lo stipendio eroso dall’inflazione, bollette di luce e gas rincarate, prezzi di benzina e gasolio alle stelle, la prospettiva di dover patire il caldo in estate e il freddo in inverno, il virus che non demorde, i troppi clandestini che bussano alla porta. E qualche scappatella: con il vecchietto a stelle e strisce, l’infatuazione per l’attore ucraino presunto statista, i cedimenti al fascino della bionda presidente del condominio europeo, l’impari braccio di ferro con lo squilibrato del Cremlino. Caro Presidente, avendo lei capacità e prestigio per fare da locomotiva perché è andato al rimorchio di figure scialbe? Chi e che cosa glielo hanno imposto? Lo spieghi, se non a noi troppo smaliziati, al suo devoto giovane Alessio.

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