Gaffe e polemica con la Questura di Torino per la Juventus, che ha vietato la vendita dei biglietti del match tra Juventus e Napoli (seconda di campionato, in programma il 31 agosto all'Allianz Stadium) per chi è nato in Campania.

Una restrizione "mai concordata" e non condivisa, fa sapere la Questura di Torino. Lo stesso Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale non ha ancora deciso nulla in merito alla partita: "Non c'è alcuna misura relativa alla vendita dei biglietti", fa sapere il Viminale. La riunione per la seconda di campionato, fa sapere l'Osservatorio, non si terrà prima del 20 agosto, "ed è quella la sede in cui, eventualmente, verranno indicate alcune prescrizioni".

Il club bianconero prova a fare marcia indietro con una nota successiva alle precisazioni di Questura e Viminale. "Le modalità di vendita potrebbero subire variazioni, anche sostanziali".

Troppo tardi, la polemica era ormai aperta: "Gravissimo precedente i razzismo", twitta Gad Lerner. "Ma almeno sanno il loro allenatore dove è nato?", "Sarri potrà sedersi in panchina?", twittano ironicamente alcuni tifosi.

E tuona anche il comune, con un cominicato della delegata all'Autonomia della città partenopea, Flavia Sorrentino: "Scelta di discriminazione sociale e territoriale. È molto grave che una società sportiva selezioni il pubblico pagante sulla scorta di un fattore arbitrario legato al luogo di nascita. Essere nati a Napoli, essere cittadini campani, non è un marchio di disonore né un elemento per cui prendere provvedimenti restrittivi, a meno che non si voglia sdoganare definitivamente un messaggio razzista che ha l'intento di colpire i meridionali che vivono e lavorano a Torino".

"Vergogna, schifo e tristezza più totale: il calcio è un gioco e voi lo state distruggendo". Non usa mezzi termini Salvatore Esposito, l'attore napoletano diventato famoso interpretando Genny Savastano in Gomorra. "Sono nato a Napoli - continua in un video su Facebook - e ne sono fiero. Volevo fare un appello a Uefa, Fifa, Lega Serie A, che fanno lotte contro il razzismo e poi permettono cose del genere".

(Unioneonline/L)
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