"Per noi italiani il richiamo di casa è forte, senti che manca qualcosa. Quello al Chelsea è stato un anno pesante, comincio a sentire il peso degli amici lontani, dei miei genitori anziani che vedo di rado".

Maurizio Sarri, ormai dato per certo alla Juventus, sostanzialmente conferma le indiscrezioni in un'intervista a Vanity Fair.

E manda un messaggio ai tifosi partenopei, per quello che - dopo il caso Higuain - potrebbe essere considerato un altro tradimento.

"I napoletani - dichiara - conoscono l'amore che provo per loro, l'anno scorso ho scelto l'estero per non andare in una squadra italiana. La professione può portare ad altri percorsi, ma non cambierà il rapporto, perché fedeltà è dare il 110% nel momento in cui ci sei. E poi che vuol dire essere fedele? Se un giorno la società ti manda via, che fai, resti fedele ad una moglie da cui hai divorziato? L'ultima bandiera è stata Totti, in futuro ne avremo zero".

Sarri spiega poi la sua filosofia, e se la prende con il concetto di "vittoria a ogni costo", definito "un'estremizzazione che annebbia le menti dei tifosi e di alcuni dirigenti".

"Nello sport - dice - non si può essere scontenti di un secondo posto". Ma come lo spiegherà alla dirigenza della Juve, abituata - soprattutto ultimamente - a vincere?

(Unioneonline/L)
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