Uno dei trasferimenti più contestati e discussi della storia del calcio è stato deciso in Sardegna.

Stiamo parlando di quello di Luis Figo dal Barcellona al Real Madrid, che a 20 anni di distanza non smette di appassionare e dividere i tifosi di calcio spagnoli.

E a rivangare il passato ci ha pensato ora l'ex campione portoghese, che ha giocato anche nell'Inter, nel corso di una intervista al programma lusitano Universo Valdano.

Figo era in Sardegna quando ha saputo dal suo agente dell'interessamento del Real nei suoi confronti. Era l'estate del 1999 e il portoghese era una delle stelle indiscusse del Barcellona con cui aveva collezionato 249 presenze realizzando 45 gol tra campionato e coppe.

"Le cose iniziarono a diventare difficili in blaugrana - ha raccontanto Figo -. Dal punto di vista sportivo avevo vissuto 5 anni fantastici, ma il candidato alla presidenza del club catalano, Gaspart, non mi convinceva. Poteva anche promettermi la Luna, non ci avrei creduto".

Ma alla fine il Pallone D'Oro 2000 ha rivelato di essere stato convinto dal suo procuratore che aveva argomenti più che validi: "Aveva firmato un accordo con uno dei candidati a guidare Real Madrid (con ogni probabilità Florentino Perez, che però non viene citato) - e mi disse che se non fossi andato nella capitale avrei dovuto pagare le quote annuali di tutti i soci del club".

E qui entra in gioco l'Isola. Perché, ha detto Figo, il suo manager e lo stesso mister X (Perez?) lo raggiunsero proprio in Sardegna, dove Figo era in vacanza, mettendolo al corrente del loro accordo e anche dell'incredibile "penale". E così, proprio in Sardegna, il campione portoghese si convinse a "tradire" i catalani.

Figo si è poi trasferito nella capitale spagnola per 140 miliardi delle vecchie lire, contribuendo a scrivere la storia del club. Con lui, infatti, le merengues riuscirono a vincere due campionati, una Champions Leagu e una Coppa Intercontinentale.

(Unioneonline/M)
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