Per Francesco, romano di 50 anni, il lavoro andava e veniva. Ma il Covid glielo ha tolto definitivamente. La sua storia però è finita in tv e ha conquistato così tante persone che è stato contattato per un impiego.

"Io ho sempre avuto una vita regolare - racconta lui - lavoravo, tornavo a casa e badavo ai miei figli. Ero nel mondo dell'antiquariato, facevo traslochi, trasporti di qualsiasi tipo. Mi è sempre piaciuto il mio lavoro".

Con l'arrivo del coronavirus, però, si è bloccato tutto e Francesco, che lavorava a giornata, non ha avuto più la possibilità di pagare l'affitto. La figlia allora gli è venuta in aiuto ma lui non voleva essere di peso: "Alternavo, qualche notte dormivo da mia figlia e qualche notte andavo in strada, ma cercavo di fare in modo che non lo sapesse, dicevo che dormivo da amici. La prima notte è stata un incubo, di giorno qualcosa da fare si trova, un bar... ma quando scende la notte ti chiedi 'e adesso cosa faccio? Dove vado?' Alcune volte mi facevo i giri sugli autobus notturni e quando era mattino, con un po' di sole, andavo a riposare in un parco. La notte c'è la paura di dormire da solo, si entra in un altro mondo totalmente, quello degli invisibili".

Un giorno ha incontrato i volontari della Comunità di Sant'Egidio che gli hanno offerto un posto letto in un rifugio. Poche settimane fa la sua storia è stata raccontata da Diego Bianchi di "Propaganda Live" su La7. Da allora decine di persone hanno telefonato alla Comunità di Sant'Egidio per offrire un lavoro a Francesco che questa settimana inizierà come badante in una famiglia: "Alla fine - racconta - ho detto a mia figlia che dormivo in strada, ma se ne era già accorta senza dirmi niente per non ferirmi di più. E oggi lei è contentissima, per il posto che ho trovato qui in Comunità e per il nuovo lavoro. Sono stato fortunato".

Sant'Egidio da settimane lancia l'allarme sulle nuove povertà dovute alla crisi economica: "Quest'anno abbiamo visto l'aumento di un 30% di presenza di italiani in strada - dice Giovanni Impagliazzo, volontario della Comunità -. Oggi si finisce per strada per l'impoverimento e quindi bisogna fare una riflessione seria, perché ci sarebbero le risorse per evitarlo. Noi pensiamo che la città di Roma potrebbe offrire la possibilità di trovare un alloggio dignitoso per le persone che in questo momento stanno affrontando questo problema. A Roma ci sono 8.000 persone in difficoltà abitativa e 1.400 hotel chiusi".

(Unioneonline/D)
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